Zona PIP San. Giuseppe Artigiano e zona “Industriale” di Graviglione e Grotta Marallo.

Storia della Zona P.I.P. San Giuseppe Artigiano

Negli anni 80 finalmente la politica locale accolse la domanda di una zona PIP per Gravina in Puglia, domanda avanzata dalla Confartigianato. Dopo una prima ipotesi di collocazione nella disordinata zona produttiva di via Spinazzola e limitrofe fino ad aree in capo al comune ed a fondazioni, si decise di collocarla in contrada murgecchie – scardinale, dove attualmente e’ operativa.

La scelta, fortemente sostenuta dalla Confartigianato locale, fu dettata prima di tutto da una questione di viabilità perchè era in costruzione l’unica strada a 4 corsie prevista per la città di Gravina in Puglia che collegherà il casello autostradale di Canosa di Puglia con quello di Gioia del Colle.

Si decise di procedere con la pratica dell’esproprio che vide l’opposizione di tutti i proprietari dei terreni tranne che della Famiglia Capone Giuseppe – Mastrogiacomo Angela Maria e di Nino Divella. Queste famiglie, pur di avere la zona P.I.P. per Gravina in Puglia rinunciarono ad impugnare la delibera di esproprio accettando un presso irrisorio e impegnandosi a non chiedere ulteriori incrementi di prezzo anche in caso di vittoria del ricorso operato dagli altri proprietari dei terreni.

Avuti questi due atti di accordo per la cessione dei suoli, il Comune decise di procedere delegando l’assegnazione dei lotti e i lavori delle opere pubbliche poi finanziari dalla Regione Puglia/Comunità Europea al CO.SV.A.P.I. (Consorzio di Sviluppo dell’Area Artigianale e Piccola Industria) della Confartigianato. I lotti venivano assegnati in ordine cronologico di arrivo delle domande con il prezzo definito dall’esproprio ma con la clausola che se i proprietari dei suoli avessero vinto la causa allora il prezzo andava adeguato alle richieste. In effetti i proprietari dei terreni vinsero il ricordo e incassarono 10 volte tanto. La famiglia Capone Giuseppe e Divella Nino subirono un rilevante danno economico, ma ebbero la zona P.I.P. confinante con i loro terreni rimanenti.

Ad oggi la zona PIP e’ satura e soffre il blocco della continuazione della strada a 4 corsie ex R6 realizzata per 35 km. fino alle porte di Poggiorsini.

Dal 2020 questa associazione si e’ rimobilitata perchè si riesumi il progetto e si ricominci la costruzione della 4 corsie dal lato S.P. La Tarantina collegando anche la zona PIP alla S.S. 99/S.S.96 gia a 4 corsie. Abbiamo realizzato un progetto di massima con una relazione che evidenzi l’urgenza dell’intervento, lo abbiamo portato in tutte le sedi istituzionali e ha trovato accoglimento con atti ufficiali da parte di Assessori Regionali e della Città Metropolitana di Bari che hanno prodotto delibere e atti che vanno in questa direzione.

Purtroppo non altrettanto interesse si e’ registrato dall’amministrazione Valente locale che non ne ha capito l’urgenza e la necessità per la zona PIP, per la comunità tutta e per una possibile altra “zona Industriale” da riorganizzare in zona Via Spinazzola e limitrofe, zona a nord della città e orientate sempre nella direzione della strada a 4 corsie in costruzione. Speriamo in Sindaci più lungimiranti.

Attuali problemi nella zona PIP

  1. Oltre alla cattiva viabilità esterna che non ci vede connessi a strade a 4 corsie c’e’ una viabilità interna difficile determinata dalla completa attuazione del PIP e da strade non superiori a 12 metri di larghezza che non può sostenere più un traffico bidirezionale.

2. Altro problema e’ la non piena titolarità dei suoi da parte della maggioranza degli imprenditori perchè a questi sono stati assegnati i suoli con diritto di superficie e non con diritto di prorpietà. Questa associazione dal 2001 chiede formalmente di sanare questa ingiustizia. Questi imprenditori hanno pagato gli oneri di urbanizzazione alla pari di chi ha avuto assegnati i suoli con diritto di proprietà e ancora oggi hanno lo stesso peso tributario degli altri. E’ una ingiustizia che se sanata in passato non si sarebbe configurato oggi un ulteriore pagamento di circa € 20.000 a lotto di mq 1.500. Disattenzioni che continua a pagare il mondo produttivo sempre maltrattato in questa città.

3. E’ stata prodotta una delibera di Consiglio Comunale che prevede il cambio di destinazione di uso di parte degli immobili da destinazione artigiana a destinazione commerciale senza una regolamentazione. Questo non e’ utile ne agli imprenditori, ne al comune. Hanno fatto tutto da soli senza confronto con noi.

Altre problematiche si cerca di risolverle in silenzio con le istituzioni preposte.

Espansione zona P.I.P.

Stiamo raccogliendo le domande di aree produttive per artigiani e agricoltori in filiera corta. L’obiettivo e costruire opifici in adiacenza e aree pertinenti comuni per risparmiare sulla realizzazione e sulla gestione degli spazi. Abbiamo già disponibili decine di migliaia di mq. di terreno. I locali saranno proposti da aree coperte da mq. 300 e multipli. Per informazioni rivolgersi al Presidente di questa associazione.



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Luglio 2016

“Commerciale” in zona PIP – Niente di nuovo

Risultati immagini per immagini zona PIP gravina

https://www.facebook.com/TeleGravina/videos/1733545710201069/

ottobre 2014 – Ancora disagi in zona PIP 

Comunicato stampa – Buche

Comunicato stampa – Posta

Rassegna stampa – Gazzetta del Mezzogiorno

Rassegna stampa – Gravinalife

Rassegna stampa – Murgiatime

marzo 2014 . Valorizziamo il Falò di S. Giuseppe

Falò di San Giuseppe

Marzo 2013. Dopo 6 anni emessa l’ordinanza per la limitazione

del consumo degli alcolici in luogo pubblico

Ordinanza n.13

Riproponiamo il divieto di consumo di alcool nei luoghi pubblici

GIOVANI E ZONA P.I.P.

Dicembre 2012 : Dopo 8 anni e mezzo i primi certificati di agibilità commerciali in zona P.I.P.

Comunicato di ringraziamento

Agosto 2012 : Richiesta di Video sorveglianza in Zona P.I.P.

Documento inviato al Sindaco

Documento inviato all’Assessore Maddalena Grillo

Anno 2012: Grazie Commissario

“Per averci dato i numeri civici in zona PIP”

dopo anni di nostre inascoltate richieste

Nota di dettaglio

Anno 2012: Grazie Commissario

“Per aver sbloccato il commerciale in zona PIP”

 dopo 8 anni di nostre inascoltate richieste.

D’ora in poi, pur rispettando le leggi in vigore, e’ possibile in zona PIP avviare un percorso di sviluppo che passi anche tramite il commercio.

Nota di dettaglio

Anno 2012: Grazie Commissario

“Per aver consentito la divisibilità degli opifici in zona PIP”dopo anni di nostre inascoltate richieste

Nota di dettaglio

Rassegna stampa – Il Resto

Rassegna stampa – La Gazzetta del Mezzogiorno

Delibera Commissariale

Anno 2008: Comunicazione di disagi sottoscritta da 40 imprenditori insediati in zona PIP

situzioneecoloc.pdf

Anno 2008: ADSL, quando non c’era ci siamo autotassati per risolvere il problema

ADSL.pdf

adsl2.pdf

Anno 2007: Richiesta di modifica del regolamento di assegnazione dei lotti in zona PIP

richiesta24102009.pdf

deliberadiconsiglio.pdf

Anno 2003: I primi Imprenditori in zona PIP

Michele CAPONE, Vito SAPONARO e Ciccio ANTONACCI si fanno promotori della raccolta fondi per la progettazione e realizzazione di un imponente monumento dedicato a S. Giuseppe lavoratore, da installare in zona P.I.P. a Gravina in Puglia. La proposta raccoglie subito molto consenso tra tutto il mondo produttivo locale e dei lavoratori dipendenti

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Ing. Mario Toriello offre la sua disponibilità a curare gli aspetti burocratici per l’utilizzo dell’aiuola centrale della zona PIP quale lugo su cui installare il monumento.

Si crea un gruppo di studio coordinato dal Vescovo della città S.E. Mons. Mario Pacello a cui partecipano Ciccio Antonacci, Vito Saponaro, Michele Capone, Saverio Grande, Franco Cazzorla e altri che progettano il monumento stabilendo che:

  • Doveva essere installato su una collinetta di terra sferica a simboleggiare il mondo che fuoriesce dal piano stradale con il monumento posto sopra al centro;
  • Il monumento doveva essere costruito con la pietra tipica locale di nome “mazzaro”, posta su un basamento di cemento armato e che doveva esserci il pastorale in legno. Tre materiali molto lavorati in città ed utilizzati nei devesi settore emergenti del territorio;
  • La pietra di “mazzaro” doveva essere un monolitico scolpita a mano da un artista locale e cosi fu affidata all’artista Antonio Sette;
  • Il giardino circostante dove avere due alberi di olivo, simbolo di pace, tra il mondo degli imprenditori e quello dei lavoratori dipendenti;

In pochi mesi grazie alla disponibilità di diversi contributi economici di piccola entità e di lavori offertoci gratuitamente da imprenditori e privati, si inaugurò l’opera. Io colpito da un malore non potetti partecipare, ma ci fu una grande festa civile e religiosa e anche un atto pubblico di donazione del monumento dall’Associazione S. Giuseppe Lavoratore alla Diocesi di Altamura, Gravina in Puglia e Acquaviva delle Fonti.

Tutti gli anni intorno a questo monumento si festeggia la festa di S. Giuseppe con canti e balli e con il tradizionale grande  “Falo’ di S. Giuseppe” e con la sagra-concorso  “du Ruccle” ( focaccia in agro dolce tipica gravinese ).

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Comitato Presieduto da Michele Capone, a dx la vincitrice.

Diversi anni dopo, gli attuali animatori della tradizionale festa di S. Giuseppe e le autorità civili e religiose, vollero ricordare lo straordinario impegno di molti e in particolar modo di Michele Capone e Vito Saponaro che apprezzarono il gentile gesto. 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Ancora oggi però siamo in attesa di denominazione della zona P.I.P. a “S. Giuseppe Artigiano”